COMUNICATO DEL 17 Febbraio 2004


L'INFN PENALIZZA

RICERCATORI E TECNOLOGI


Quello rappresentato dall’ INFN è stato, e continua ad essere, considerato come il modello "esemplare" di valorizzazione dell’ attività scientifica , del ruolo dei ricercatori e dei tecnologi , tanto dal punto di vista organizzativo come da quello dei meccanismi di partecipazione e di incentivazione.
Tant’è che mentre la gran parte degli Enti Pubblici di Ricerca - è il caso anch’esso emblematico del CNR e dell’ ENEA, - nello stretto giro di tempo di pochi anni si sono dovuti sottoporre a due,o più, processi di riforma (i cui esiti organizzativi e regolamentari sono ancora tutti da definire) l’iniziativa dei Governi dal ‘ 97 al 2004 ha pressoché lasciato immutati i cardini dell’ordinamento e dell’ autonomia dell’ Istituto Nazionale di Fisica Nucleare.
Tutto ciò è vero ed è importante e non intendiamo, né possiamo, dimenticarlo.
Ma ciò che come UILPA-UR ,e non da oggi, siamo costretti a dover registrare è che a tale concezione, diffusa tra gli operatori e nella stessa Comunità Scientifica, dell’ Istituto come "simulacro" della valorizzazione del ricercatore e della sua attività , non fanno riscontro i fatti concreti .

E’ soprattutto molto evidente che l’ Istituto si rifiuta di svolgere un ruolo trainante nella piena applicazione delle potenzialità offerte tanto dalla contrattazione così come dalla stessa legislazione, sia in termini occupazionali che di progressione di carriera del personale ricercatore e tecnologo.

Ciò con grave nocumento al riconoscimento della crescita delle conoscenze , delle professionalità e delle capacità organizzative e manageriali di cui tale personale è peculiare espressione.

Così è stato allorquando si è offerta la possibilità di gestire le opportunità offerte dall’ art. 64 del CCNL tuttora vigente e si è, invece, deciso di non dare il via a quelle tornate concorsuali che tra breve consentiranno ad es. al CNR di bandire circa 450 posti di 1° e 2° livello riservati ai ricercatori e tecnologi dell’ Ente, con effetto retroattivo dal 31.12.2001 dal punto di vista retributivo e dell’ inquadramento.
Con il risultato di disperdere in mille rivoli poco consistenti le risorse del 2% della massa salariale ‘99 altrimenti utilizzabili, appunto, per più significative progressioni di carriera del personale ricercatore attualmente inquadrato al III ed al II livello.
Così è ora rispetto alle opportunità di progressioni di carriera al 2° e al 1° livello che vengono negate da una lettura ed interpretazione restrittiva che l’Ente dà al disposto dell’ art. 3 della Finanziaria 2004, con il risultato deprimente di rinviare "sine die" e senza possibilità di alcuna retroattività, l’attribuzione del livello superiore ai 92 dipendenti interni vincitori di concorso pubblico nazionale, così ripartiti:

Livello da attribuire

PROFILO

Dipendenti Vincitori

Perdita economica mensile

I

Dirigente Tecnologo

10

630,00

II

1^ Ricercatore

60

450,00

1^ Tecnologo

24


Questo è quanto emerso nell’incontro del 12 febbraio u.s. tra la delegazione INFN e le OO.SS.
che non ha fatto registrare alcun significativo passo in avanti.
L’amara constatazione che ancora una volta, purtroppo, la UIL-PA rimane inascoltata da chi forse è abituato a misurarsi in termini di rapporti di forza più che sulla qualità delle proposte.

UIL-PA Università e Ricerca

A. Maresci