Introduzione di
radionuclidi nell'organismo o contaminazione interna
Il rischio di contaminazione interna può interessare gli
operatori, in seguito a contaminazione confinata al solo ambiente
di lavoro, gruppi più o meno vasti della popolazione, a
causa di possibile dispersione nell'ambiente esterno di effluenti
radioattivi liquidi, solidi e gassosi, od anche tutta la
popolazione del globo, nel caso di esplosioni nucleari o gravi
incidenti ad impianti con immissione nella troposfera e negli
altri strati dell'atmosfera di particolati e gas radioattivi e
successiva diffusione e ricaduta degli stessi su tutta la
superficie terrestre.Strettamente connesse alle modalità di
inquinamento dell'ambiente ed alle diverse operazioni normalmente
svolte dagli addetti alle molteplici fasi lavorative sono le
possibili vie di contaminazione interna, cioè le vie di
introduzione di sostanze radioattive nell'organismo.
Essenzialmente esse sono:
Inalazione
I particolati, i vapori ed i gas radioattivi, diffusi nell'aria
ambiente in seguito ad incidenti, a rilasci accidentali
incontrollati o a scarichi programmati, vengono introdotti
nell'organismo durante l'inspirazione e solo parzialmente riemessi
durante la succesiva fase di esalazione che completa ogni ciclo
respiratorio. I particolati ritenuti sono inizialmente depositati
sulle pareti delle vie respiratorie, i vapori ed i gas possono
invece essere direttamente assorbiti nei fluidi del sistema
vascolare mediante i processi di scambio gassoso.
Ingestione
L'inquinamento radioattivo delle acque e delle diverse matrici
alimentari è solo una delle cause di contaminazione interna
per ingestione. Negli ambienti di lavoro non sono infrequenti casi
di contaminazione per trasferimento al cavo orale di sostanze
radioattive depositate per incuria sulla superficie delle mani o
sui guanti protettivi che a volte non vengono tolti prima di
fumare (o addirittura mangiare).
Iniezione
Pur essendo programmata, deve essere considerata contaminazione
interna anche la somministrazione di radiofarmaci a pazienti per
via endovena, somministrazione che nei reparti di medicina
nucleare viene effettuata per scopi diagnostici con sempre maggior frequenza.
Ferita
Durante lo svolgimento dell'attività lavorativa,
può a volte verificarsi che un operatore si ferisca con
strumenti o con vetro contaminato con conseguente trasferimento
istantaneo di sostanza radioattiva sia ai tessuti che
costituiscono i lembi della ferita e al suo interno, sia
direttamente aifluidi corporei circolanti.
Assorbimento
transcutaneo
In genere la cute è una barriera sufficiente per
impedire il trasferimento entro l'organismo della quasi
totalità dei radionuclidi che incidentalmente vengono
depositati su di essa. Contaminazioni interne per assorbimento
trancutaneo di una certa rilevanza possono verificarsi in pratica
solo se su una determinata area di superficie cutanea vengono
depositati trizio, 3H, (sotto forma di ossido o di acqua triziata)
od isotropi radioattivi dello iodio e del cesio (sotto forma di
composti solubili).