STAGES PER STUDENTI DI SCUOLA SECONDARIA
DI SECONDO GRADO
www.lnf.infn.it/edu/stagelnf/

STAGES INVERNALI 2009
2 febbraio - 20 maggio


 
JOHANN MARTON

Johann Marton è ricercatore che sta lavorando all'interno del progetto SIDDARTHA sulla spettroscopia a raggi x degli atomi kaonici.


Johann Marton ci ha inviato questa intervista per e-mail in cui ci parla della sua vita e del suo lavoro.

Mi chiamo Johann Marton. Sono nato in un piccolo villaggio dell'Austria settentrionale. Ho frequentato il Ginnasio, ottenendo la licenza ginnasiale con la lode. Ho portato a termine lo studio in "Fisica Tecnica" dopo sei anni con il diploma (laurea in ingegneria) e ho cominciato il mio dottorato in seguito. Dopo 3 anni ho concluso la tesi in Fisica delle superfici (in questo periodo ho anche dovuto portare a termine il servizio militare). Dopo sono entrato a far parte di un gruppo di ricerca dell'Accademia Austriaca delle Scienze che stava svolgendo studi su particolari atomi all'Istituto Paul Scherrer (PSI) in Svizzera. A quel tempo molecole ed atomi muonici erano il centro del nostro studio. In verità i risultati riguardanti la fusione catalizzata da muoni ottennero molto interesse da parte della comunità scientifica internazionale e furono seguite da molte pubblicazioni e discussioni. Nel 1987 diventai vice Direttore dell'Istituto di Fisica delle Medie Energie dell'Accademia Austriaca di Scienze a Vienna che è stato rinominato "Istituto Stefan Meyer per la Fisica Subatomica" nel 2004. Ho terminato la mia abilitazione ("venia docendi") all'Università di Tecnologia nel 2007. Il campo degli atomi esotici è stato il mio interesse di studio iniziale ed è ancora al centro dei miei studi, ma oltre al PSI ora sono in funzione altri centri di ricerca (DAFNE/LNF, AD/CERN,...).

D: Come e perchè ha deciso di studiare fisica e qual'è il ricordo più bello della sua vita da studente?

Ho avuto un'ottima insegnante di chimica al Ginnasio. Perciò dopo la Maturità, volevo studiare chimica all'Università di Tecnologia a Vienna - ma passai a fisica prima di cominciare i miei studi. Il motivo era che avevo l'impressione che la chimica è in molti casi legata ad applicazioni, ed io volevo imparare di più sulla natura in un ottica più profonda ed ampia.

D: Quali difficoltà ha dovuto affrontare nella sua carriera e qual'è stato l'episodio più entusiasmante?

Le scadenze di tempo rappresentano una delle maggiori difficoltà. In qualità di scienziato uno deve concentrare gli sforzi sulla ricerca, ma deve anche focalizzare quei risultati nella difficoltà di decidere in quale direzione andare dal momento che ci sono molti argomenti interessanti in giro - e soprattutto in fisica. Ci sono stati alcuni momenti entusiasmanti: primo di tutti l'esperimento sulla fusione catalizzata da muoni al PSI nel quale potevamo direttamente osservare i processi di fusione tramite il rivelamento di neutroni. Era emozionante anche per la "sfida" con i fisici statunitensi che lavoravano in questo stesso campo a Los Alamos. In secondo luogo l'esperimento DEAR ai Laboratori Nazionali di Frascati (LNF), in cui finalmente siamo riusciti ad avere i valori più precisi dell'interazione forte osservabili nell'idrogeno kaonico, è stato molto entusiasmante.

D: Su cosa sta lavorando attualmente?

Al momento sto lavorando all'interno del progetto SIDDARTHA sulla spettroscopia a raggi x degli atomi kaonici. Questo affascinante progetto di ricerca punta allo studio dell'interazione a bassa energia antikaone-nucleo che potrebbe avere il potenziale di produrre una nuova forma di materia con stranezze legate all'interazione forte. Altri progetti sono in fase preparatoria come quelli con antiprotoni al FAIR in Germania a kaoni al J-PARC in Giappone.

D: Quale crede possa essere la prossima scoperta in fisica?

Come molte persone sono conscio del fatto che le conoscenze attuali sulla natura sono incomplete, dal momento che la struttura microscopica della materia non può spiegare certe scoperte dell'astrofisica come la materia oscura e l'energia oscura. Spero che ci possa essere la possibilità di ricavare nuove spiegazioni o risultati dai recenti esperimenti ad alta precisione. Per quanto concerne gli esperimenti all'LHC: spero che la ricerca per la particella di Higgs abbia successo, ma potrebbe richiedere tempi più lunghi del previsto. Un enorme impatto sul quadro della fisica moderna sarebbe la scoperta di particelle supersimmetriche.

D: Quale ritiene sia stata la scoperta più grande in fisica e qual è il suo scienziato preferito?

E' molto difficile rispondere a questa domanda perché c'è più di uno scienziato preferito. Essendo austriaco potrei essere un po' di parte. Penso che Ludwig Boltzmann (1844-1906) abbia scoperto con l'entropia come misura del disordine una delle leggi fondamentali. Sosteneva anche la ricerca degli atomi cosa che al suo tempo era rivoluzionaria; un famoso professore Viennese, Mach, gli chiedeva continuamente: "Li avevi già visti?". Un altro fisico, Wolfgang Pauli, trovò un'altra regola che è anche una sorta di caposaldo della fisica e non è solo un comune principio, ma il SUO principio. Tra l'altro questo argomento è studiato con misurazioni ad alta sensitività in cui il nostro istituto è coinvolto (VIP ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso).

D: Quanto è importante la collaborazione nella ricerca scientifica anche tra nazioni diverse?

Il lavoro congiunto nelle collaborazioni internazionali è una condizione sine qua non per la fisica moderna - soprattutto per la ricerca sperimentale nell'ambito della fisica nucleare e della fisica delle particelle (per esempio, come caso estremo, gli enormi esperimenti dell'LHC come CMS, ATLAS etc. in cui molte migliaia di fisici lavorano e portano le loro competenze). Anche gli esperimenti in cui sono coinvolto io, come SIDDARTHA ai LNF, mostrano che il lavoro di ricerca può esser fatto solo tramite una collaborazione internazionale.

D: Come si definisce uno scienziato e in che modo talento, intuizione e studio influiscono sulla sua professione?

Penso che la seguente definizione corrisponda al vero: "una persona con avanzate conoscenze su uno o più campi" (http://wordnetweb.princeton.edu/perl/webwn ).
Ritengo che uno scienziato sia una persona che cerca di scovare nuove conoscenze che possono essere usate come basi per nuovi studi che approfondiscono l'argomento. Spesso c'è o un'applicazione diretta o una ricaduta positiva sulla nostra società. Per la professione la conoscenza dei metodi, delle tecnologie e ovviamente il talento sono necessari. Questa conoscenza non è abbastanza per scoprire nuove cose, bisogna avere intuizione, coraggio di andare oltre i limiti conosciuti, e questo può anche portare a discussioni con persone di orientamento tradizionale: vedi il caso di Boltzmann sovracitato.
Per citare Niels Bohr sulla fisica quantistica: "Siamo tutti d'accordo che la tua teoria sia folle. La domanda che ci divide è se sia abbastanza folle da avere una possibilità d'essere esatta. Il mio parere personale è che non sia abbastanza folle."
A volte è anche vero: "La fisica, se tutto va bene, è semplice. I fisici non lo sono." (Edward Teller)

D: Quali sono i suoi hobbies e passioni e quale libro ci consiglia di leggere?

Ho alcuni hobbies come lo sci, l'escursionismo e la fotografia. A volte ho il tempo di dipingere - le mie capacità non sono un granché ma fortunatamente sto migliorando. Anche cucinare è una specie di piccola passione e talvolta leggo libri di cucina. Ricordo un famoso libro di cucina scritto da un famoso fisico tedesco e fondatore del centro di ricerca Laue-Langevin a Grenoble, Meyer-Leibnitz, Kochbuch für Füchse (libro da cucina per volpi). Suggerirei di leggere alcuni libri scritti da Feynman - non solo la sua serie "Lectures on Phisycs" - per esempio "Sta scherzando Mr. Feynman! Vita ed avventure di uno scienziato curioso" [Zanichelli].

D: Come vede il futuro della ricerca in questo periodo di crisi economica mondiale?

La ricerca è indispensabile per il futuro in molti modi, per esempio per l'applicazione di nuove tecnologie in medicina. Perciò spero che i politici capiscano che un investimento nella ricerca è al contempo un investimento per il futuro. Anche in tempi di difficoltà economiche non si dovrebbero risparmiare soldi in determinati settori.