STAGES PER STUDENTI DI SCUOLA SECONDARIA STAGES INVERNALI 2009 |
PAUL KIENLE
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Come potete vedere nelle due foto allegate, sono cresciuto in una fattoria di un piccolo villaggio della Svevia, Bihlafingen, nell'alta valle del Danubio in Germania ed ho la fortuna di svolgere ora ricerche in qualità di professore emerito, presso la Technische Universität München. Tra le due foto corre un vasto periodo di tempo, di quasi 75 anni, che è stato ricco di vaste esperienze. D: Come e perchè ha deciso di studiare fisica e qual è il ricordo più bello della sua vita da studente? Ero di fronte alla decisione più difficile della mia vita. Perché? Alle scuole superiori avevo grandi interessi in storia, filosofia, lingue classiche, religione, matematica e scienze naturali. Naturalmente i miei Fratelli Cristiani mi suggerirono di entrare a far parte del loro ordine e studiare teologia. Mio zio, un famoso fisico, mi consigliò di non studiare medicina, che era in cima alla mia lista perché sarei morto di fame con questa professione! Mi propose di studiare ingegneria, che presi in considerazione oltre a filologia. Infine mia zia invitò un professore di fisica tecnica, membro del famoso laboratorio di ricerca AEG di Berlino, il quale mi convinse che lo studio della fisica tecnica, una combinazione di fisica basica e ingegneria, era l'ideale per me. Così iniziai a studiare fisica tecnica presso il Technische Hochschule München, con insegnanti molto famosi, come Joos e Meissner in fisica, Nusselt in termodinamica tecnica, Shumann in elettricità tecnica, Föppl in meccanica tecnica, Sauer in fisica applicata e andò molto bene. Il mio miglior ricordo da studente è l'offerta del posto come professore di fisica tecnica a Heinz Maier-Leibnitz come successore del famoso professor Meissner, che era un insegnante di spessore e uno specialista in fisica a basse temperature (effetto di Meissner). Il professor Maier-Leibnitz veniva dal Professor Bothe in Heidelberg e portò la fisica nucleare al TH München, era un grande scienziato e un magnifico insegnante. Il suo studente Mössbauer ricevette il Premio Nobel per la sua doctor thesis datogli da Maier-Leibnitz. D: Quali difficoltà ha dovuto affrontare nella sua carriera e qual è stato l'episodio più entusiasmante? In realtà la mia intera carriera è trascorsa felicemente e senza grossi problemi. Maier Leibnitz mi consigliò: "Non pensare mai alla tua carriera, è tempo perso, usufruisci di ogni ora al meglio delle tue possibilità e allora il tuo futuro sarà brillante ". Certamente fu molto eccitante per me ricevere a 31 anni un'offerta di cattedra in fisica in un nuovo istituto di fisica tecnica nucleare al TH Darmstadt e tre anni dopo la cattedra a Monaco. L'unico problema serio che dovetti affrontare si verificò quando mi chiesero di diventare direttore tecnico-scientifico del GSI in Darmstadt. Il ministro federale della ricerca (Germania Ovest) mi disse che il GSI avrebbe avuto una buona probabilità di avere un upgrade della sezione acceleratori se io fossi riuscito a proporre un'idea e se questa fosse stata accettata dai fisici nucleari all'unanimità. Ma non solo, egli si aspettava che tutti i fisici ne fossero entusiasti! Con questa promessa e onere io mi recai al meeting direttoriale del GSI ed ingenuamente domandai ai sette direttori presenti i loro progetti. Al che sentii otto risposte differenti poiché davvero essi non sapevano dell'accordo con il ministro e le loro opinioni erano totalmente differenti. Così ero sul punto di desistere quando incontrai il direttore dell'imponente Max Planck Institute di Monaco all'aeroporto di Francoforte. Egli provò a incoraggiarmi e mi disse: "Se hai dentro di te una buona idea, allora vincerai". Certamente avevo una nuova proposta e, un anno più tardi, fu accettata. Dopo cinque anni di lavori, l'odierna GSI diventò pienamente operativa. D: Su cosa sta lavorando attualmente? Principalmente a due progetti interessanti, lo studio dell'interazione antikaone-nucleone ed antikaone-nucleo e l'investigazione dei decadimenti deboli a due corpi, come il decadimento di nuclei per cattura di un elettrone orbitale con solo un elettrone shell K. Con il primo tentiamo di produrre sistemi nucleari antikaonici fortemente legati con alte densità in laboratorio così come ci si aspetta di trovarle all'interno delle stelle di neutroni. Con il secondo speriamo di poter studiare le strane proprietà dei neutrini che si ritiene siano una particella con tante masse. La chiave di questo esperimento è che non riveliamo i neutrini direttamente poiché sarebbero necessari rivelatori giganteschi, ma il nucleo figlio quantisticamente entangled che possiamo osservare con efficienza del 100%. Quindi proviamo a studiare le proprietà dei praticamente irrilevabili neutrini senza rilevarli direttamente. D: Quale crede possa essere la prossima scoperta in fisica? Non lo so, perché non possiamo leggere il futuro. Possiamo solo sperare che uno dei nostri progetti sovramenzionati porti presto ad una scoperta. A dir la verità le possibilità sembrano piuttosto buone. D: Quale ritiene sia stata la scoperta più grande in fisica e qual è il suo scienziato preferito? Anche questa è una domanda molto difficile a cui rispondere. Penso che la scoperta della meccanica quantistica da parte di Heisenberg e Schrodinger sia stata molto rivoluzionaria. Ma il mio scienziato preferito è Enrico Fermi che diede grandi contributi in molti campi della fisica moderna e ricevette il premio Nobel per la produzione di elementi transuranici che si scoprirono essere prodotti di fissione poco dopo che ricevette il suo premio. Successivamente negli Stati Uniti e riuscì a costruire la prima pila per osservare la catena di reazione di fissione dell'uranio indotte da neutroni nel campus dell'Università di Chicago. D: Quanto è importante la collaborazione nella ricerca scientifica anche tra nazioni diverse? Estremamente importante, perché questo è l'unico modo di utilizzare appieno il potenziale scientifico della nostra comunità per svolgere i progetti più interessanti al miglior modo. Durante tutta la mia carriera ho sempre collaborato con molti gruppi di scienziati da tutto il mondo. D: Come si definisce uno scienziato e in che modo talento, intuizione e studio influiscono sulla sua professione? Uno scienziato crea, in modo riproducibile, nuove conoscenze in un campo conoscitivo interessante. Per questo motivo deve avere una buona comprensione di base dell'argomento, ma deve cercare e trovare qualcosa di precedentemente sconosciuto. La definizione che secondo me calza di più al lavoro dello scienziato è stata pronunciata dal filosofo tedesco Georg Christoph Lichtenberg: "Per vedere qualcosa di nuovo, è necessario fare qualcosa di nuovo". Maier-Leibniz era solito dire ai suoi studenti: "Dovete diventare campioni del mondo nel vostro ambito di ricerca". Egli si considerava campione del mondo nella divisione dei mica per produrre le più sottili finestre al mondo per contatori Geiger-Müller. Poi coprì con uno di quei fogli di mica dei sottili campioni di uranio solubile in acqua e li mise in una camera a nebbia per impedire che scivolassero via. Dopodiché li irradiò con neutroni lenti e non scoprì la fissione, poiché persino il foglio più sottile era troppo spesso!!! Comunque tutti dovrebbero provare a diventare campioni del mondo, ma attenzione, potreste fallire comunque. D: Quali sono i suoi hobbies e passioni e quale libro ci consiglia di leggere? Sono un tifoso del Bayer Monaco. Mi piacciono anche i film western, la letteratura, l'opera, la musica classica e la scoperta della natura. Uno dei miei libri preferiti è una biografia di Enrico Fermi scritta da sua moglie. Suppongo che esista anche un originale in italiano. D: Come vede il futuro della ricerca in questo periodo di crisi economica mondiale? Penso che l'istruzione superiore e la ricerca sia estremamente importante, specialmente in questo periodo di crisi economica mondiale. |