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STAGES PER STUDENTI DI SCUOLA SECONDARIA STAGES INVERNALI 2009 |
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MARIO CALVETTI
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Abbiamo intervistato il Direttore dei LNF che con grande disponibilità ci ha accolti nel suo ufficio... Insegno fisica all’università di Firenze. Attualmente sono Direttore dei Laboratori Nazionali di Frascati, il più grande dei 4 laboratori dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. L’INFN ha sedi in tutta Italia con 4 laboratori nazionali, 19 sezioni presso i dipartimenti universitari, 11 gruppi collegati, l’Osservatorio Gravitazionale Europeo e il centro di calcolo CNAF. L’INFN opera in stretto contatto con l’ambiente universitario per fare in modo che i giovani partecipino alla costruzione della scienza futura. D: Quali difficoltà ha dovuto affrontare nella sua carriera e qual è stato l’episodio più entusiasmante? Devo dire in realtà di non aver mai avuto grandi difficoltà, mi posso ritenere abbastanza fortunato. Forse il momento più complicato fu quando finì il mio contratto al CERN e decisi di tornare in Italia, dove però non avevo lavoro. D: Su cosa sta lavorando attualmente? Al momento lavoro per il funzionamento dei Laboratori Nazionali di Frascati e per l’organizzazione del lavoro di ricerca. D: Quale crede possa essere la prossima scoperta in fisica? Spero che la prossima scoperta in fisica sia la famosa particella mancante, il Bosone di Higgs. Se questo avverrà riusciremo ad arricchire le attuali conoscenze. In caso contrario sarebbe comunque interessante perché dovremmo rivedere le teorie elaborate fino ad ora. Nonostante ciò la grande scoperta non sarebbe tanto trovare questa particella quanto altre più pesanti che possano evidenziare la differenza tra materia e antimateria. D: Quale ritiene sia stata la scoperta più grande in fisica e qual è il suo scienziato preferito? Ritengo che la scoperta più grande del passato sia quella di Galileo, il metodo scientifico, che ha portato l’uomo a pensare di poter descrivere con formule matematiche il moto dei pianeti e tutto ciò che lo circonda. Sono di notevole importanza anche il calcolo delle orbite dei pianeti di Newton, le equazioni sull’elettromagnetismo di Maxwell e la teoria della relatività di Einstein. D: Quanto è importante la collaborazione nella ricerca scientifica anche tra nazioni diverse? La collaborazione tra paesi diversi è essenziale, anche perché secondo me la scienza non prende in considerazione le differenze di nazionalità. D: Come si definisce uno scienziato e in che modo talento, intuizione e studio influiscono nella sua professione? Lo scienziato è una persona che studia e lavora in laboratorio per cercare di capire sempre meglio la natura. D: Quali sono i suoi hobbies e passioni e quale libro ci consiglia di leggere? I miei hobbies sono il nuoto e la pesca. D: Come vede il futuro della ricerca in questo periodo di crisi economica mondiale? Sinceramente non mi preoccupo per la ricerca, perché c’è sempre stata e sempre ci sarà. Dal momento che fa parte dell’uomo, esisterà sempre qualcuno che si dedicherà ad essa per poter aiutare l’umanità ad affrontare la vita quotidiana migliorandola, grazie all’applicazione della scienza. D: L’Italia sta attraversando un periodo di crisi e la ricerca moderna richiede costantemente l’intervento di investimenti pubblici. Secondo lei, presentano vantaggi realistici o sarebbe opportuno indirizzarli altrove? Credo che la scienza sia un lusso perché implica dei mezzi a volte anche costosi, ma sono convinto che sia un lusso necessario perché permette di trasmettere la conoscenza anche ai giovani e quindi non può che avere effetti positivi sulla società. D: Si è mai trovato nella circostanza di dover seguire studi specifici a discapito delle sue passioni? Sono stato fortunato perché la mia passione è la fisica a cui mi dedico ogni giorno. Consiglio anche a voi di fare un lavoro che vi piaccia veramente. In questo momento, essendo Direttore, sto tralasciando il lavoro sperimentale, ma la mia occupazione presente mi da altrettante soddisfazioni. D:Tra le esperienze lavorative passate, qual è stata quella che ha preferito? Tutti gli ambiti in cui ho lavorato mi sono piaciuti, ma in maniera diversa. Amo molto insegnare perché mi diverte e credo che sia una delle cose più belle che una persona possa fare. Per quanto riguarda la ricerca ho avuto la fortuna di partecipare ad alcuni esperimenti che sono risultati essere tra i più importanti degli ultimi venti anni. Dal punto di vista umano l’esperienza più grande è quella che sto vivendo come Direttore nel rapporto quotidiano con molte persone diverse, ognuna con il proprio problema e i propri interessi. In qualche modo ho capito come funziona la società e senza questa occupazione mi sentirei incompleto, anche se la parte amministrativa può risultare un po’ noiosa. |