Incontri di Fisica 2008
INFN - Laboratori Nazionali di Frascati
1 - 3 Ottobre 2008
http://www.lnf.infn.it/edu/incontri/

 

CONTENUTI e BIBLIOGRAFIE
Astrobiologia

Relatore: Andrea Balbi, Univ. Tor Vergata (Roma)
Come funziona l'Universo? Quello che il LHC può insegnarci

Relatore: A. De Rujula, CERN

Studiando "come funzionano le cose" al livello più microscopico, scopriamo quanto sono semplici, a che punto la gigantesca varietà di tutto quello che esiste è regolato da leggi molto semplici: poche e "unificate". L'universo nella sua infanzia era una "zuppa" di particelle, più calde (a più alta energia) quanto più vicine alla della sua nascita, "il big bang". E' cosi che le osservazioni ad energie sempre piu' grandi ci permettono, ad esempio, di riavvicinarci alla prima giovinezza dell'Universo e, dunque, di capirlo meglio. Lo studio del micro- e del macro-cosmo è una scienza unica, nella quale, sorprendentemente, quello che capiamo peggio è il vuoto. Che non sembra essere affatto vuoto: esiste una differenza fondamentale tra il vuoto e il nulla. LHC potrebbe permetterci di vedere, tra altre cose, le vibrazione della "sostanza" del vuoto, che chiamiamo le "particelle di Higgs".

Fasci di particelle luminose: la luce di sincrotrone di ultima generazione

Relatore: Massimo Ferrario, INFN - LNF
Fasci di particelle luminose: la luce di sincrotrone di ultima generazione Massimo Ferrario INFN-LNF La luce di sincrotrone scoperta quasi per caso nel 1947 e’ divenuta una delle piu’ importanti applicazioni dei fasci di particelle accelerate. Acceleratori dedicati alla produzione di luce di sincrotrone sono diffusi in tutto il mondo e vantano un considerevole numero di utenti interessati alle applicazioni scientifiche, tecnologiche, industriali e biomediche. In particolare recentemente sono state sperimentate sorgenti di luce di sincrotrone monocromatiche e quasi coerenti, denominate Laser ad Elettroni Liberi (FEL), che hanno aperto nuovi orizzonti per la ricerca pura ed applicata. La luce di sincrotrone non e’ solo un prodotto di laboratorio ma e’ anche generata nel cosmo dall’interazione di sciami di particelle con i campi magnetici presenti in prossimita’ delle stele di neutroni, con caratteristiche molto simili alla radiazione prodotta in laboratorio. In questo seminario la fisica delle sorgenti di luce di sincrotrone e dei FEL verra’ introdotta in modo elementare con alcuni riferimenti anche alle sorgenti spaziali. Verranno inoltre illustrate le applicazioni di tali sorgenti e le attivita’ in corso ed in via di sviluppo su questo tema presso i laboratori nazionali di Frascati dell’INFN.
La grande avventura di LHC

Relatore: Fernando Ferroni, Univ. La Sapienza (Roma), INFN - Sez. INFN Roma 1
Le motivazioni scientifiche che rendevano necessaria la costruzione del LHC. L'enorme balzo tecnologico richiesto per la sua costruzione. Gli esperimenti e le loro caratteristiche. La significativita' della partecipazione italiana.
Nucleare: il frutto proibito

Relatore: Giancarlo Nebbia, INFN - Sez. Pavia
Quando qualcuno mi chiede la mia professione rispondo, ovviamente, che sono un fisico e quasi immancabilmente arriva la seconda domanda: “ un fisico nucleare ? ”. Alla mia risposta affermativa l’espressione dell’interlocutore si fa perplessa, e spesso arriva la terza domanda: “ ma allora di che ti occupi ? “. Nel corso degli anni ho registrato con una certa regolarita’ questa sequenza di eventi che, pur nella loro apparente semplicita’, rivelano alcuni interessanti dettagli sul comune sentire dei non addetti ai lavori nei confronti della fisica nucleare. Innanzitutto e’ curioso notare, dalla seconda domanda, che la parola “fisico” e’ quasi indissolubilmente legata all’aggettivo “nucleare”; ne deduco che la conoscenza di questa disciplina si forma nel grande pubblico attraverso mezzi di diffusione piu’ di tipo letterario che scientifico e si avvale principalmente della narrativa, del cinema e della fiction in generale. Se la terza domanda non viene posta l’interlocutore da’ per scontato che mi occupo di centrali nucleari per la produzione di energia elettrica o della progettazione di ordigni nucleari, dimostrando di ignorare due fatti fondamentali: primo, che dalla fine della seconda guerra mondiale l’Italia non ha mai potuto implementare un programma nucleare strategico, secondo che dopo il referendum popolare del 1987 ha interrotto anche il programma nazionale per il nucleare civile. Un interlocutore piu’ attento, che conosce questi due fatti, pone quindi con perplessita’ la terza domanda, dimostrando di non avere un’idea molto chiara sull’occupazione del tempo di un “fisico nucleare” che non costruisce ne’ bombe ne’ reattori; devo quindi dedurre che la sua conoscenza del nucleare passa attraverso la lettura di libri di storia e quotidiani e la visione di programmi televisivi di divulgazione scientifica, ma resta tuttavia alquanto limitata.
Titolo da confermare

Relatore: Guido Visconti, Univ. L'Aquila
Dov'è finita l'antimateria ?

Relatore: Andrea Vacchi, INFN - Sez. Trieste
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