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Introduzione all'opera «Appunti di informatica libera»

non modificabile

Questa opera è nata esattamente come una raccolta di «appunti» riferiti al sistema operativo GNU/Linux, secondo le esigenze personali dell'autore. Da allora qualcosa è cambiato: l'attenzione non è più limitata all'ambito particolare di GNU/Linux e per questo, dall'anno 2000 cambia il titolo dell'opera che all'inizio era Appunti Linux. Gli aggiornamenti di questo lavoro sono meno frequenti rispetto al passato, ma il desiderio di continuare a migliorarlo rimane.

Questa opera è ancora orientata fondamentalmente verso il sistema GNU/Linux e si deve tenere presente che la piattaforma hardware di riferimento è la i386 (Intel).

Chi ancora non conosce le ragioni del software libero, ma forse sarebbe meglio parlare di «informatica libera» in generale, farebbe bene a leggere subito il Manifesto GNU (capitolo 375) e Il progetto GNU (capitolo 376), entrambi di Richard Stallman.

I diritti di Appunti Linux e di Appunti di informatica libera non sono in vendita; tuttavia, la licenza che protegge questa opera non impedisce la pubblicazione commerciale. Chi fosse interessato a questo, deve leggere il testo della licenza, che appare integralmente nell'appendice A, tenendo in considerazione il fatto che dall'autore non riceverà l'autorizzazione a cambiare le condizioni, che già appaiono nell'edizione pubblicata su Internet.

Nomi

Con il termine «Unix», scritto in questo modo, si intende identificare il complesso di tutti i sistemi operativi che si rifanno al sistema operativo UNIX originale, anche se non sono stati costruiti a partire dagli stessi sorgenti. GNU/Linux, GNU/Hurd, i sistemi *BSD e Minix sono intesi come appartenenti a questa famiglia di sistemi operativi.

Con il termine «X» si intende indicare il sistema grafico X in modo imprecisato, con l'intenzione di non fare riferimento a un marchio particolare.

Con il termine «Dos» si fa riferimento a tutti i sistemi operativi cloni di MS-Dos, compreso l'originale.

Prefissi binari e altre convenzioni

Nell'opera si utilizza lo standard IEC 60027-2, come annotato in particolare nella sezione 221.5.4, per rappresentare i moltiplicatori di quantità relative alla misurazione dei dati.

I numeri con base di numerazione diversa da quella comune vengono rappresentati in modo uniforme, attraverso l'indicazione della base stessa, senza usare le notazioni tipiche dell'ambito informatico. Per esempio: 0A16 = 1010 = 128 = 10102.

Linguaggio e uniformità stilistica

Quando si scrive un documento a carattere tecnico, come questo, il problema più importante è riuscire a definire uno standard espressivo coerente con il linguaggio usato effettivamente in quel settore. L'informatica, in Italia, è il classico esempio di conoscenza in cui il linguaggio è disperso in una babele di dialetti derivati dalla lingua inglese.

Molte volte si sentono usare e si leggono termini che potrebbero essere espressi tranquillamente in italiano, magari con un po' di coraggio, ma quando qualcuno ha quel coraggio, rischia di trovarsi solo, o di essere deriso per il termine che usa.

In questa situazione, per quanto buone siano le intenzioni di un autore, di essere preciso e coerente nel modo in cui si esprime, non si può garantire che quello scelto sia il modo «giusto» di scrivere. Domani potrebbe consolidarsi un modo diverso. Le lingue sono dinamiche e questo vale tanto più per quella italiana.

In questo documento si utilizzano delle convenzioni espressive che per molti potrebbero risultare azzardate o inopportune. Il lettore inesperto deve sapere che il modo di scrivere usato qui è diverso da quello di altri libri: solo il tempo definirà il modo corretto di esprimersi su questi argomenti.

Di fronte a problemi di linguaggio ci si rivolge al parere di persone autorevoli; per quanto riguarda questa opera, il valore delle scelte espressive dovrebbe essere determinabile solo dalla comprensibilità di ciò che si scrive.

Informazioni sulle licenze

All'interno dell'opera appaiono delle informazioni sulle licenze del software che viene presentato. Ciò ha lo scopo di dare una visione un po' più completa, per consentire una valutazione migliore sull'opportunità o meno di utilizzare quel software per i propri fini. Infatti, negli ultimi tempi, a seguito della fortuna di GNU/Linux e del software che con questo sistema operativo può essere utilizzato, si è creata una confusione eccessiva su cosa sia «libero» e cosa non può essere considerato tale.

L'attenzione alle licenze non serve solo per sapere se ciò che si vuole fare è concesso o meno. Soprattutto quando si vuole contribuire alla produzione di software libero, se ciò che si vuole realizzare dipende da qualcosa che esiste già, è necessario che la sua licenza sia compatibile con quella che si intende usare per il proprio lavoro, oltre che con i fini che si intendono raggiungere.

Le difficoltà maggiori si incontrano di fronte a licenze specifiche non standard, peggio ancora se queste sono formulate in modo ambiguo o contraddittorio.

Le informazioni che appaiono a questo proposito all'interno dell'opera potrebbero risultare imprecise, soprattutto a seguito delle novità che possono sopraggiungere (non è raro che un autore decida di modificare la propria licenza). Chi dovesse accorgersi di problemi di questo genere farà cosa gradita avvisando l'autore.

Nelle definizioni sintetiche che vengono mostrate a piè di pagina, i criteri scelti per poter ritenere un programma software libero sono più restrittivi delle cinque libertà essenziali elencate nella sezione 1.1.

Contributi

In generale non si esclude la presenza di contributi all'opera; tuttavia, se si vuole realizzare un documento coerente, non è facile gestire l'organizzazione che sarebbe necessaria in presenza di molti autori.

Se qualche autore desidera collaborare, si chiede a lui, o a lei, di non porre limiti all'utilizzo e alla modifica di quanto scritto, in modo che possa essere gestito con la massima libertà. Per questa ragione: è necessario che si tratti di documenti originali; inoltre c'è bisogno di una dichiarazione esplicita che autorizzi a utilizzare con la massima libertà lo scritto, anche con tutte le modifiche e gli smembramenti che si possano ritenere necessari o utili.

Non c'è qui l'interesse di appropriarsi del lavoro altrui ed è evidente che una richiesta del genere possa sembrare eccessiva. Tuttavia, si vuole chiarire che non si sta chiedendo alcuna collaborazione; se però viene offerta, si vuole evitare che possa creare più complicazioni che vantaggi. In tal senso, chi vuole mandare il proprio contributo allo scrivente, avrà la cortesia di inserire il testo seguente, possibilmente senza altre aggiunte:

    Senza alcuna riserva, autorizzo Daniele Giacomini, a utilizzare e a
    modificare il mio documento, dal titolo originario «titolo»
    come meglio riterrà opportuno, nell'ambito dei suoi progetti di
    documentazione.

Chi dovesse desiderare di collaborare in maniera più consistente, curando la trattazione di argomenti di una certa importanza, deve tenere in considerazione lo stile generale dell'opera. Per questo c'è il capitolo 221 e ci sono le note particolari che appaiono nella parte lii.

Per un riepilogo dei documenti appartenenti ad altri autori che appaiono inclusi in questa opera, si può consultare l'appendice B, che riporta una serie di annotazioni su alcune sezioni particolari dell'opera.

Traduzioni

Dalla nascita di questa opera (1997) a oggi, sono state fatte diverse proposte per iniziare un progetto di traduzione in altre lingue, che però non sono state realizzate. Tuttavia, l'interesse da parte di lettori di altre lingue è già stato manifestato apertamente, come dimostrano sostanzialmente gli accessi ai pochi capitoli in lingua inglese che appaiono nell'opera.

Esistono diversi fattori che ostacolano la traduzione di questa opera secondo i metodi tradizionali, primo fra tutti il fatto che è sempre in continuo aggiornamento e revisione; inoltre, c'è da considerare che alcuni argomenti trattati non serve siano tradotti, perché esiste già una bibliografia migliore in inglese e anche in altre lingue.

In base a queste premesse, si propone un sistema diverso rispetto a quanto richiesto in passato: chi vuole contribuire potrà farlo per i capitoli di proprio interesse, fornendo all'autore dell'opera originale dei pezzi di sorgente SGML, anche senza una verifica della correttezza formale dell'SGML stesso. I capitoli tradotti verranno inseriti in uno o più volumi speciali, da cui si potrà estrapolare un'edizione particolare per quella lingua; inoltre si manterrà, all'inizio di ogni capitolo tradotto, il nome dell'ultima persona che ne ha curato l'aggiornamento e la data di questo, mentre alla fine della raccolta di traduzioni si mostrerà un indice analitico dei traduttori che hanno contribuito, con i riferimenti ai capitoli rispettivi.

Per questo tipo di traduzioni non si richiede uno stile particolare; inoltre, non è richiesto l'uso degli elementi special (SGML) di tipo ttid e di tipo ttsc, che non avrebbero senso al di fuori del testo in italiano. Eventualmente, nel momento in cui dovesse rendersi disponibile una certa quantità di materiale tradotto in una lingua particolare, potrà essere proposta una guida di stile specifica.

Anche se si intende mantenere un riferimento alle persone che contribuiscono attraverso la traduzione, si richiede comunque che questo materiale sia fornito cedendo esplicitamente i diritti relativi, come già spiegato nella sezione precedente.

Si veda eventualmente quanto appare all'indirizzo <http://linuxdidattica.org/a2/traduzioni/>.

Copie stampate di «Appunti di informatica libera»

Esiste una pubblicazione economica tratta dall'edizione 2001.01.30 di «Appunti di informatica libera». Si tratta precisamente di Appunti di informatica libera economici, ISBN 88-86422-43-1, pubblicato da Systems Comunicazioni srl <http://www.systems.it>. Utilizzando un motore di ricerca comune, è possibile trovare chi vende questa pubblicazione attraverso Internet.

Eventualmente è possibile trovare l'indirizzo di centri che stampano pubblicazioni telematiche libere a richiesta presso <http://www.gnutemberg.org> (oppure anche <http://www.gnutenberg.org>), che è il punto di riferimento dell'iniziativa «GNUtemberg!».(1)

Diffusione e manutenzione

È molto importante l'opera delle persone che contribuiscono a diffondere questo documento, sia attraverso Internet, sia per mezzo di pubblicazioni su CD-ROM. Il nome di chi cura la diffusione di Appunti di informatica libera appare nell'elenco che si trova all'inizio del documento.

È altrettanto importante il contributo di chi segnala errori di grammatica o di contenuto, per quanto piccoli questi errori possano essere.

Come contattare l'autore

L'autore non è in grado di rispondere a tutte le persone che gli scrivono, pertanto si prega di essere comprensivi se non si riceverà risposta.

Per quanto riguarda le richieste di spiegazioni specifiche, si prega di tenere presente che se l'informazione cercata non si trova già all'interno di Appunti di informatica libera, è poco probabile che l'autore sappia rispondere alle domande che gli vengono poste.

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Daniele Giacomini
Via Morganella Est, 21
I-31050 Ponzano Veneto (TV)
daniele @ swlibero.org


1) Sarebbe auspicabile che la vendita di copie stampante dell'opera potesse riflettersi positivamente anche nei confronti dell'autore, attraverso piccole donazioni. Fino a questo momento (2002.12.25), anche se intenzioni del genere sono state effettivamente ipotizzate, nessuna di queste si è realizzata in pratica.


Dovrebbe essere possibile fare riferimento a questa pagina anche con il nome introduzione_all_opera_laquo_appunti_di_informatica_libera_r.html

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